Il defibrillatore è un dispositivo salvavita che riconosce le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare – se necessario e possibile – una scarica elettrica al cuore, azzerandone il battito e, successivamente, ristabilendone il ritmo.
Oggi vengono utilizzati essenzialmente due tipi di defibrillatori:
- Manuale : Sono usati da personale sanitario , utilizzabili negli ospedali, nelle ambulanze e in mezzi di soccorso.
- Semiautomatico o DAE : Sono in grado di riconoscere automaticamente il segnale elettrocardiografico e permettono l’erogazione della scarica se consigliata, attraverso il pulsante apposito, solo quando viene riconosciuto un ritmo defibrillabile.
Qualche numero
Ogni anno, sono circa 57.000 le persone colpite da arresto cardiaco
ogni minuto che passa, dopo un arresto cardiaco, la possibilità di sopravvivenza si riduce del 10 %
Grazie alla legge n° 120 del 2001 chiunque sappia usare il defibrillatore semiautomatico può intervenire ripristinando il ritmo cardiaco, in sicurezza, in attesa dei soccorsi.
Le città «cardioprotette»
Piacenza, Monza, Taranto, Milano, Trento e Orvieto hanno sposato questo progetto con
l’installazione dei DAE anche nei complessi residenziali
Piazze, strutture pubbliche e non, sono dotate di colonnine salva vita contenenti il DAE (Defibrillatore Automatico Esterno).
Anche averlo nei ristoranti può essere utile e può salvare la vita, come è successo in un ristorante nel bolognese:
Una cliente mentre si trovava al ristorante è stata colpita da un attacco cardiaco. E’ stata una ragazza che cenava accanto a lei fino a pochi secondi prima, con l’aiuto dei dipendenti del ristorante, pronti con il defibrillatore a portata di mano e gli operatori del 118 al telefono. Così quando la donna si è sentita male qualcuno ha chiamato il 118 e in attesa dell’ambulanza, arrivata in 9 minuti, la 28enne prima le ha praticato il massaggio cardiaco e poi le ha «scaricato» due scosse in petto che l’hanno rianimata, il tutto mentre a un altro capo del telefono un operatore del 118 istruiva sui passaggi da fare. «Quando l’ambulanza è arrivata la signora aveva già ripreso a respirare», così racconta il titolare.