Formazione: sempre più virtuale?

Formazione online RSPP

Durante la “chiusura forzata” di tante attività, tra cui la Formazione, in tanti hanno sviluppato “nuove metodologie” didattiche anche in ambito di formazione professionale. Faccio riferimenti ai corsi relativi al Testo Unico per la Sicurezza, o almeno di quella parte di corsi “ammessi” ad essere erogati in modalità alternativa alla presenza: e-learning.

Ho provato ad analizzare gli aspetti positivi di questo “cambiamento”.

ASPETTI POSITIVI

1) Orari di erogazione del Corso. Avvalendosi di una piattaforma, il discente ha la possibilità di collegarsi e di fruire del corso, nei momenti che preferisce, senza limitazioni di orario; questo può essere positivo dal punto di vista dell’organizzazione personale di ciascuno di noi, facendo combaciare impegni lavorativi con l’esigenza di formazione. Inoltre, normalmente questo strumento offre la possibilità di avere a disposizione un arco temporale di solito abbastanza ampio per terminare il corso.
Vista con gli occhi di un formatore, esiste sicuramente l’aspetto positivo legato alla possibilità di erogare più corsi contemporaneamente, senza costi del personale.

2) Predisposizione di nuovo materiale didattico. L’esigenza di avvalersi di una piattaforma ha portato tutti noi, o almeno buona parte di noi formatori, a rivedere il materiale didattico, le slide. Questo è stato sicuramente un aspetto positivo: purtroppo spesso la mancanza di tempo aveva reso il nostro materiale un po troppo datato, o semplicemente era necessario un approfondimento che di norma si faceva a voce, mentre in questo contesto andava formalizzato. È stata quindi l’occasione per aggiornare o addirittura implementare il nostro pacchetto di contenuti formativi.

ASPETTI NEGATIVI

1) Uso del WEB/PIATTAFORME. L’utilizzo di questo strumento presuppone che alla base ci sia una conoscenza informatica diciamo almeno sufficiente; purtroppo non sempre è così. Come non è scontato che il discente possa usufruire di un PC personale e di una connessione internet. In più questa “metodologia” presuppone la fruizione del corso in orario di lavoro: come potersi organizzare quando la formazione deve essere erogata a personale operativo che non ha mansioni impiegatizie? Torniamo al solito problema: dotazione personale di attrezzatura (PC) e di connessione, ma soprattutto di orari: seguire il corso da casa prevede un “extra orario lavorativo” non sempre riconosciuto.

2) PERCEZIONE DELL’AULA. Lo svolgimento in remoto (ma anche in piattaforme “in diretta”) spesso non consente al Formatore di percepire il “clima dell’aula”: questo a mio avviso è un grosso limite in termini di percezione dell’apprendimento. La tendenza, soprattutto quando il corso è seguito da più persone, si tende a “tracciare” il collegamento, senza porsi troppi problemi sul reale andamento della formazione (microfoni normalmente spenti per i discenti). Limita tantissimo la possibilità di “tarare” la formazione sulla base della percezione dell’aula: non è in pratica possibile modificare o “aggiustare” il tiro (anche solo nell’uso della terminologia).

Non dimentichiamoci che questo aspetto può influire negativamente su un altro indicatore: la concentrazione dei discenti. Purtroppo, in questi contesti può essere molto scarsa, di per sé per l’utilizzo di uno strumento a noi poco avvezzo, a maggior ragione se fatichiamo “a stare dietro” a quanto viene spiegato. Sotto questo aspetto è senz’altro più utile una formazione su piattaforma registrata che consenta al discente di riascoltare eventuali parti poco chiare (ma senza poi la possibilità di confronto con il Formatore…).

3) INTERAZIONE. Di pari passo con la percezione dell’aula, c’è la mancanza di INTERAZIONE: la partecipazione ad un corso di formazione in presenza offre un vantaggio unico, non quantificabile a priori, ma indubbiamente da considerare che è appunto la possibilità di interagire non solo con il Formatore, ma anche e soprattutto con gli altri partecipanti.

La mia esperienza professionale (esclusivamente di aula in presenza), mi porta inevitabilmente a propendere per la formazione “tradizionale”.

Sono “antica”?!? Probabilmente si, ma sapete cosa significa esattamente la parola “FORMAZIONE”? La formazione è un processo di comunicazione più evoluto e più complesso, che si sviluppa attraverso due (o più) soggetti o entità che utilizzano un contenuto. È correlata ai processi di cambiamento, di trasformazione, di sviluppo dei sistemi sia aziendali che personali.

Le RELAZIONI D’AULA sono talmente importanti che la loro mancanza, potrebbero diminuire non solo la qualità della formazione, ma anche gli obiettivi della formazione stessa. Ricordiamoci che parliamo di corsi “obbligatori” sulla Sicurezza che già di per se sono visti come un “peso”, una “perdita di tempo” sia dalle Aziende che dagli stessi lavoratori.

Figuriamoci se deve diventare “noiosa” “poco comprensibile” o “scarsamente coinvolgente”. La scelta tra la formazione su piattaforma (di cui comunque siamo dotati come Studio) o la formazione in aula (seppur in questo momento molto limitata in termini di capienza e poco agevole in virtù dei protocolli anti-contagio COVID-19), diventa per il nostro Studio scontata: IN AULA! 

Con il web possiamo fare riunioni dove l’obiettivo non è quello di FORMARE, ma di INFORMARE e questi strumenti sono per questo scopo, sicuramente utili e meritevoli di continuità anche in futuro.

Per la formazione occorre garantire sempre un valore aggiunto e personalmente ritengo sia proprio la possibilità di “tarare” in corso d’opera la metodologia didattica migliore in funzione della percezione dell’aula e le relazioni di gruppo che si instaurano durante un corso!

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